Stasera mi sono ritrovata alla stessa milonga, un tanguero che becco sempre!
La prima volta che lo avevo visto mi chiesi come catalogarlo, se metterlo nella voce “milonguero, salòn, dinamico”o, semplicemente svitato. Beh stasera ho avuto la risposta.
Seppur lontano da me appena mi ha visto ha cominciato a mirarmi sorridendo, tenendo la stessa espressione per tutto il tempo che ha impiegato per arrivare da me. Una volta giunto e piazzatosi davanti, mi chiede scusa se ha frainteso il mio sì rispetto all’eventuale no! che avrei potuto esprimere, continuando:
“Non ci crederai ma ti ho riconosciuta dal vestito!”
“Stessa pettinatura, stesso look, stesse scarpe…!” concludo io
Lui balbetta qualcosa, forse è agitato o forse parla proprio così.
Gli ricordo che ci eravamo già incontrati non molto tempo fa e che anche in quella occasione mi aveva detto la stessa cosa.
Lui annuisce e, quando penso che abbia capito, mi rifà di nuovo la domanda della volta scorsa:
“Ma tu sei di queste parti?”
“Aridaje” dico tra me e me.
Nel breve momento in cui mormora qualcosa e prima della sua risposta io alzo gli occhi al cielo, un po’ per chiedere a chi è lassù cosa ho fatto di male ma anche per cercare di ricordarmi il suo nome. Non me ricordo.
“Sto a Pontedera”
“Bello allora siamo vicini, io abito a Grosseto!”
“In realtà no. Non è proprio a due passi. E come ti ho appena detto mi hai fatto la stessa domanda anche l’altra volta!”
Ma lui niente, nonostante annuisca è come se non ascoltasse (Anzi, togliamo il come se”)
“Sai a che scuola vado?”
(lo so!)
“Alla scuola di… !”
“Brava! Ci capiamo al volo io e te” “ Sai perché?”
“Perché anche a me piace ballare la milonga”
“Indovinato subito, si vede che sei una vera tanguera!”
Insomma… vabbè che mi fa piacere passare per una vera e brava tanguera, magari di più di quanto non sia ma così vinco facile. Quindi mi tengo i suoi complimenti e andiamo avanti come da copione.
Finalmente si va in pista e a fine tanda, eseguita con una ripetitività impressionante che nemmeno a a volerlo fare apposta ci riuscirebbe qualcuno, saluto il giradischi rotto e vado verso la mia sedia. Lui si prodiga in complimenti e mentre mi allontano mi grida ‘grazie’
Avete mai visto il film “Il giorno della marmotta”? ecco mi sento Bill Murray che rivive sempre lo stesso giorno. Alle fine stanco comincia a tirare pugni invece di salutare.
Ecco, se ricapiterà una terza volta, di incontrare sto tanguero, invece di accettare di ballare, sarà dura non fare proprio così, come il caro e vecchio Bill!
https://www.youtube.com/watch?v=KWvHbwwmRX0