Chi balla il tango sa cosa significa. Chi balla il tango lo ama, anzi ne ha bisogno; va sempre a ballare sia quando è felice o infelice, ascolta quasi sempre solo musica di tango; eppure qualcuno crede che sia solo un ballo, non crede cioè ci sia qualcosa di più. Da sempre il tango crea unione, fa gruppo ed è il modo più bello per superare un momento di solitudine, di isolamento. E’ un mondo in cui l’individuo si annulla in una vasta comunità, e il suo scopo è quello di far parte del gregge tanguero. Il tanguero, se uguale agli altri, sia nel rispettare le regole del tango sia nel considerare la cultura e la tradizione in origine del tango, non può avere la sensazione di essere diverso e ciò lo salva dal terrore della solitudine. Diventando un tanguero maturo però, in contrasto con l’appartenenza al mondo del tango, preserva la sua integrità, la propria individualità. Amare il tango da un potere attivo all’uomo; un potere che annulla le pareti che lo separano dai suoi compagni tangueros, che gli fa superare il senso di isolamento, di separazione e che tuttavia gli permette di essere sé stesso ballando come meglio crede e sa, conservando la propria originalità. Sembra un paradosso, ma amando il tango, diventi tutt’uno con lui e la sua musica, restando comunque se stessi. Se amate il tango e non lo fate amare agli altri, attraverso il vostro modo di ballare, non diventerete mai dei veri tangueros e allora il vostro tango è sfortunato, nessuno vi inviterà e nessuno avrà piacere a ballare con te.
2 Comments
Mi piaccono i suoi reflessioni su tango, ho letto con grande piacere
Natasa da Spalato, Croazia
grazie cara